Fa parte di Biblioteche pubbliche/Biblioteche pubbliche di Roma
Fondatore: Ottaviano
Data di fondazione: 28 a.C.
a cura di Marta Maria Perilli
DOI 10.35948/DILEF/Dalib/10
La Biblioteca Palatina è la seconda biblioteca pubblica di Roma, fondata da Ottaviano nel 28 a.C. e collocata sul Palatino. La costituzione della collezione libraria fu affidata al grammatico Gneo Pompeo Macro e a Gaio Giulio Igino: comprendeva testi greci e latini, sia di prosa che di poesia. Fu probabilmente colpita dagli incendi del 64 d.C. e dell’80 d.C. e poi ricostruita da Domiziano. È plausibile che abbia cessato di essere in funzione in seguito all’incendio del 192 d.C. o a quello del 363 d.C.
a cura di Costanza Bordoni
DOI 10.35948/DILEF/Dalib/11
La Biblioteca Palatina era collocata sul Palatino, nella cd. area Apollinis. L’area, indagata già a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, ha restituito solo resti parziali degli ambienti destinati ad accogliere la biblioteca riferibili alla ricostruzione avvenuta in età domizianea. La medesima fase è testimoniata anche da un frammento della Forma Urbis. Le aule della biblioteca avevano nicchie sulle pareti, erano fiancheggiate da colonne e avevano un’edicola sul fondo; dalle fonti letterarie antiche è possibile ricostruire parte dell’apparato decorativo. Inaugurata da Ottaviano nel 28 a.C. e ricostruita da Domiziano dopo l’incendio dell’80 d.C., terminò di essere attiva o dopo un nuovo incendio del 192 d.C., oppure contestualmente alla distruzione del complesso del Tempio di Apollo del 363 d.C.
Palatino. Planimetria dell’area compresa tra il tempio di Apollo e la Basilica di Sant’Anastasia (da Gallocchio – Pensabene 2013, p. 569).
Biblioteca Palatina di età flavia (da König – Oikonomopoulou – Woolf 2013, p. 287)
Forma Urbis, Area Apollinis (König – Oikonomopoulou – Woolf 2013, p. 321)