Fa parte di Biblioteche pubbliche/Biblioteche pubbliche di Roma
Costanza Bordoni - Pubblicato online il 28/09/2023 - DOI: 10.35948/DILEF/Dalib/11
Collocazione: la bibliotheca Apollinis si trovava sul Palatino nel contesto del santuario di Apollo e in stretta connessione con la casa del principe, in un’area denominata area Apollinis. Questa era costituita da una grande terrazza su cui si impostava l’aedes Apollinis, un grande portico (portico delle Danaidi) e una biblioteca, ubicata sul lato opposto rispetto alla casa di Augusto, anch’essa affacciata sulla terrazza del tempio (immagine 1).
L’indagine dell’area ha portato al rinvenimento di parziali strutture pertinenti alla biblioteca da riferire alla ricostruzione avvenuta in età domizianea (forse in connessione con la ricostruzione del palazzo imperiale promossa dall’Imperatore) e documentata dalla pianta marmorea severiana (FUR, fr. 20b). La biblioteca di età augustea sarebbe da ricercare tra i 7 e i 9 metri al di sotto del portico e della biblioteca di Domiziano, sul livello della terrazza più bassa della casa di Augusto[1].
Storia degli scavi: l’area del Palatino, già indagata da P. Rosa negli anni ’60 dell’Ottocento e da A. Bartali negli anni ’30 del Novecento, venne scavata dal 1955 al 1984 da G. Carettoni, portando all’identificazione del complesso costituito dal tempio di Apollo e dalla casa di Augusto[2].
Pianta: non è nota la configurazione che la biblioteca doveva avere nella fase augustea, forse limitata ad una sola aula ma, già in età giulio-claudia, divisa in due sezioni, quella greca e quella latina, come testimoniano le epigrafi con i nomi degli addetti alle biblioteche (CIL 6.5188; CIL 6.5189; CIL 6.5191) [vd. BIBPAL-LET]. Ricostruibile dagli scavi e da un frammento della pianta marmorea severiana (FUR, fr. 20b) è invece la pianta di età domizianea (immagine 2). Sul frammento marmoreo si notano due sale absidate identiche affiancate e affacciate sul cortile porticato del tempio di Apollo. Le pareti risultano fiancheggiate da colonne che, sulla parete di fondo, formano una sorta di edicola che inquadrava una nicchia all’interno della quale probabilmente era posta una statua. Dai rinvenimenti archeologici risulta che in queste stanze (o almeno in una di esse) le superfici murarie erano suddivise da 18 nicchie (per accogliere gli armaria per i libri), al di sotto delle quali correva un podio intervallato da gradini. Data l’altezza delle nicchie (quasi 4 metri), sopra il podio doveva essere collocata una serie di sgabelli lignei (non conservatisi) che permettevano di raggiungere i ripiani più alti degli armadi. Il centro della stanza doveva essere lasciato libero, senza accogliere ulteriori librerie.
Apparato decorativo: l’apparato decorativo e scultoreo a decorazione della biblioteca è noto solo dalle fonti antiche[3] (cf. Ps.-Acr. ad Hor. epist. 1, 3, 17; Serv. ad Verg. georg. 4, 10; Tac. ann. 2, 37, 2; Tac. ann. 2, 83, 3; Plin. nat. 7, 210). [vd. BIBPAL-LET]
Arco cronologico: inaugurata da Augusto nel 28 a.C., più volte danneggiata da incendi (cf. Tac. ann. 15, 39, 1-41, 1; D.C. 62, 18, 2), venne ricostruita da Domiziano forse proprio in seguito all’incendio dell’80 d.C. (cf. D.C. 66, 24, 1-2; Stat. silv. 1, 1, 33-35). Ipotizzabile una successiva distruzione nel 192 con l’incendio avvenuto sotto il regno di Commodo (cf. Galen. Comp.Med.Gen. 1 = 13, 362 Kühn; D.C. 73, 24, 1-2), dopo la quale non emergono altre testimonianze a favore di una nuova ricostruzione. Se questa avvenne, la vita della biblioteca deve essersi conclusa con la distruzione dell’intero complesso del tempio di Apollo nel 363 d.C.
Bibliografia di riferimento: Dix 1986 pp. 203-208; Casson 2001, pp. 80-108; Dix-Houston 2006, pp. 680-685; Nicholls 2013, pp. 265-267; Palombi 2014, pp. 100-101; Pensabene 2021, pp. 27-29; LTUR 1, pp. 55-56, s.v. Apollo Palatinus (P. Gros).
Carettoni 1978. ↑
Rosa 1865, pp. 346 ss.; Tomei 1990, pp. 60 ss.; Tomei 1997, pp. 200-210; Tomei 2014. ↑
Di notevole rilevanza erano le imagines clipeatae di Germanico e di suo padre Druso Maggiore. Queste, apposte dopo il 19 d.C. in seguito a un Senatus consultum sugli onori postumi a Germanico (Tac. Ann.2, 83, 1; Tabula Hebana), si andavano ad aggiungere a quelle di grandi oratori e dovevano trovarsi sul lato di fondo dell’ambiente, sulla trabeazione soprastante le colonne che sostenevano il fastigium che copriva un simulacro di Apollo, simile nelle fattezze ad Augusto. La posizione eminente che le imagines hanno in questa ricostruzione deve essere letta in un’ottica di celebrazione dinastica pro-gens Claudia e pro-Tiberio (Gonzalez 2002; Spinola 2014, pp. 163 e 169). ↑
Bibliografia Biblioteca Palatina
Casson, L. (2001), Libraries in the Ancient World, New Haven.
Carettoni, G. (1978), Le costruzioni di Augusto e il Tempio di Apollo sul Palatino, «QuadAEI» I, pp. 72-74.
Dix, T.K. (1986), Private and Public Libraries at Rome in the First Century B.C. A Preliminary Study in the History of Roman Libraries, PhD. Diss., Univ. Of Michigan.
Dix, T.K. – Houston, G.W. (2006), Public Libraries in the City of Rome. From the Augustan Age to the Time of Diocletian, «MEFRA» 118.2, pp. 671-717.
Gonzalez, J. (2002), Tacito y la fuentes documentales: «SS.CC. de honoribus Germanici decernendis» (Tabula Siarensis) y de «Cn. Pisone patre», Siviglia.
Meneghini, R. – Rea, R. (2014, eds.), La biblioteca infinita. I luoghi del sapere nel mondo antico, Milano.
Nicholls, M. (2013) Roman libraries as public buildings in the cities of the Empire, in Köing, J. – Oikonomopoulou, K. – Woolf, G. (eds.), Ancient Libraries, Cambridge, pp. 261-276.
Palombi, D. (2014), Le biblioteche pubbliche a Roma: luoghi, libri, fruitori, pratiche, in Meneghini – Rea 2014, pp. 98-118.
Pensabene, P. (2021, ed.), Il complesso di Augusto sul Palatino. Nuovi contributi all’interpretazione delle strutture e delle fasi, Roma.
Rosa, P. (1865), Scavi del Palatino, «AnnInst», pp. 346-367.
Spinola, G. (2014), I ritratti dei poeti, filosofi, letterati e uomini illustri nelle biblioteche romane, in Meneghini, – Rea, 2014, pp. 155-175.
Tomei, M.A. (1990), Scavi francesi sul Palatino. Gli scavi di Pietro Rosa per Napoleone III (1861-1870), in Gli Orti Farnesiani sul Palatino, (Atti di Convegno), Roma, pp. 61 ss.
Tomei, M.A. (1997), La ex vigna Barberini e le aree limitrofe: documentazione dall’archivio della Soprintendenza Archeologica, in Vigna Barberini I, pp. 191-210.
Tomei, M.A. (2014), Augusto sul Palatino. Gli scavi di Gianfilippo Carettoni. Appunti inediti (1955- 1984), Milano.
Fonti | ||
Hor. epist. 1, 3, 15-17 |
quid mihi Celsus agit, monitus multumque monendus, / privatas ut quaerat opes et tangere vitet / scripta, Palatinus quaecumque recepit Apollo…? |
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Ps.-Acr. ad Hor. epist. 1, 3, 17 |
Caesar in bibliotheca statuam sibi posuerat habitu ac statu Apollinis |
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https://archive.org/details/pseudacronisscho02kelluoft/page/224/mode/2up |
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Plin. nat. 7, 210 |
veteres Graecas fuisse easdem paene quae nunc sint Latinae, indicio erit Delphica antiqui aeris, quae est hodie in Palatio dono principum, Minervae dicata in bibliotheca cum inscriptione tali… |
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Stat. silv. 1, 1, 33-35 |
templa superfulges et prospectare videris, / an nova contemptis surgant Palatia flammis / pulchrius |
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Tac. ann. 2, 37, 2 |
igitur quattuor filiis ante limen curiae adstantibus, loco sententiae, cum in Palatio senatus haberetur, modo Hortensii inter oratores sitam imaginem modo Augusti intuens, ad hunc modum coepit [sc. M. Horatuls]… |
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Tac. ann. 2, 83, 3 |
cum censeretur clipeus [sc. Germanici] auro et magnitudine insignis inter auctores eloquentiae, adseveravit Tiberius solitum paremque ceteris dicaturum: neque enim eloquentiam fortuna discerni et satis inlustre si veteres inter scriptores haberetur. |
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Tac. ann. 15, 39, 1-41, 1 |
Nero […] non ante in urbem regressus est, quam domui eius, qua Palatium et Maecenatis hortos continuaverat, ignis propinquaret. neque tamen sisti potuit, quin et Palatium et domus et cuncta circum haurirentur. […] delubrum Vestae cum penatibus populi Romani exusta; iam opes tot victoriis quaesitae et Graecarum artium decora, exim monumenta ingeniorum antiqua et incorrupta |
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Galen. Comp.Med.Gen. 1 = 13, 362 Kühn |
Ἤδη μοι καὶ πρόσθεν ἐγέγραπτο πραγματεία, δυοῖν μὲν ἐξ αὐτῆς τῶν πρώτων βιβλίων ἐκδοθέντων, ἐγκαταλειφθέντων δὲ ἐν τῇ κατὰ τὴν ἱερὰν ὁδὸν ἀποθήκῃ μετὰ τῶν ἄλλων, ἡνίκα τὸ τῆς Εἰρήνης τέμενος ὅλον ἐκαύθη, καὶ κατὰ τὸ παλάτιον αἱ μεγάλαι βιβλιοθῆκαι. |
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https://archive.org/details/BIUSante_45674x13/page/361/mode/2up?view=theater |
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D.C. 62, 18, 2 |
τοιούτῳ μὲν δὴ πάθει τότε ἡ πόλις ἐχρήσατο οἵῳ οὔτε πρότερόν ποτε οὔθ᾽ ὕστερον, πλὴν τοῦ Γαλατικοῦ. τό τε γὰρ Παλάτιον τὸ ὄρος σύμπαν καὶ τὸ θέατρον τοῦ Ταύρου τῆς τε λοιπῆς πόλεως τὰ δύο που μέρη ἐκαύθη, καὶ ἄνθρωποι ἀναρίθμητοι |
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D.C. 66, 24, 1-2 |
πῦρ δὲ δὴ ἕτερον ἐπίγειον τῷ ἑξῆς ἔτει πολλὰ πάνυ τῆς Ῥώμης, τοῦ Τίτου πρὸς τὸ πάθημα τὸ ἐν τῇ Καμπανίᾳ γενόμενον ἐκδημήσαντος, ἐπενείματο· […] τὰ Ὀκταουίεια οἰκήματα μετὰ τῶν βιβλίων, τόν τε νεὼν τοῦ Διὸς τοῦ Καπιτωλίου μετὰ τῶν συννάων αὐτοῦ κατέκαυσεν. |
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D.C. 73, 24, 1-2 |
πῦρ τε νύκτωρ ἀρθὲν ἐξ οἰκίας τινὸς καὶ ἐς τὸ Εἰρηναῖον ἐμπεσὸν τὰς ἀποθήκας τῶν τε Αἰγυπτίων καὶ τῶν Ἀραβίων φορτίων ἐπενείματο, ἔς τε τὸ παλάτιον μετεωρισθὲν ἐσῆλθε καὶ πολλὰ πάνυ αὐτοῦ κατέκαυσεν, ὥστε καὶ τὰ γράμματα τὰ τῇ ἀρχῇ προσήκοντα ὀλίγου δεῖν πάντα φθαρῆναι. |
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Serv. ad Verg. georg. 4, 10 |
Augustum, cui simulacrum factum est cum Apollinis cunctis insignibus |
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Testi di confronto | ||
Tac. ann. 2, 83, 1 |
Honores ut quis amore in Germanicum aut ingenio validus reperti decretique: ut nomen eius Saliari carmine caneretur; sedes curules sacerdotum Augustalium locis superque eas querceae coronae statuerentur; ludos circensis eburna effigies praeiret neve quis flamen aut augur in locum Germanici nisi gentis Iuliae crearetur |
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Testimoni epigrafici | ||
CIL 6.5188 |
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http://www.edr-edr.it/edr_programmi/res_complex_comune.php?do=book&id_nr=EDR141116 |
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CIL 6.5189 |
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http://www.edr-edr.it/edr_programmi/res_complex_comune.php?do=book&id_nr=EDR141117 |
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CIL 6.5191 |
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http://www.edr-edr.it/edr_programmi/res_complex_comune.php?do=book&id_nr=EDR138231 |
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FUR, fr. 20b |
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Palatino. Planimetria dell’area compresa tra il tempio di Apollo e la Basilica di Sant’Anastasia (da Gallocchio – Pensabene 2013, p. 569).
Biblioteca Palatina di età flavia (da König – Oikonomopoulou – Woolf 2013, p. 287)
Forma Urbis, Area Apollinis (König – Oikonomopoulou – Woolf 2013, p. 321)
Costanza Bordoni -
Università degli studi di Firenze
Cita come: Costanza Bordoni, Biblioteca Palatina (o Bibliotheca Apollinis)_Scheda Archeologica, anno 2023, DOI 10.35948/DILEF/Dalib/11 contenuto in Valeria Piano, Barbara del Giovane (a cura di), DaLiB. Dal Libro alla biblioteca, DILEF Unifi 2023.
Ricevuto il: 06/07/2023
Pubblicato online il: 28/09/2023
DOI: 10.35948/DILEF/Dalib/11
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