Fa parte di Librerie/Librerie di area occidentale
Cronologia: attestate a partire dal I sec. a.C.
Librerie individuate a Roma: libreria dei Sosii presso il vicus Tuscus o l'Argiletum, libreria di Secondo presso l'Argiletum, libreria di Atrecto presso l'Argiletum.
Librerie individuate fuori Roma: libreria di Lione e libreria di Brindisi.
a cura di Marta Maria Perilli
DOI 10.35948/DILEF/Dalib/38
La scheda è relativa alle librerie dell’area occidentale dell’Impero romano. Comprende una descrizione generale delle librerie romane e del loro funzionamento; un approfondimento su tre librerie di Roma (la libreria dei Sosii presso il vicus Tuscus o l’Argiletum, quella di Secondo e quella di Atrecto, entrambe presso l’Argiletum) e su due librerie fuori dalla capitale (una a Lione e una a Brindisi).
a cura di Costanza Bordoni
DOI 10.35948/DILEF/Dalib/39
A Roma le tabernae librariae si disponevano nei vicus intorno al Foro Romano.
Dietro l'aedes Castorum e prima degli horrea Agrippiana, nel tratto iniziale del vicus Tuscus, doveva trovarsi la libreria dei Sosii (età augustea); nell’ Argileto, in un esiguo triangolo tra la basilica Emilia, la Curia Iulia e il foro di Nerva, si dovevano trovare le botteghe di Atreco e Secondo, frequentate da Marziale e localizzate da Rodríguez-Almeida in un unico ambiente a pianta mistilinea di cui restano visibili gli stipiti di accesso; altre librerie dovevano trovarsi nel vicus sandaliarius (tratto N dell’attuale Via del Colosseo) e nel quartiere, di incerta localizzazione, dei Sigillaria.
I dati archeologici in nostro possesso non
permettono una ricostruzione di come queste librerie dovevano apparire e la
loro descrizione può giungere a noi solo attraverso la voce degli autori
antichi.
Planimetria ricostruttiva con la localizzazione della Taberna Libraria di Secondo e Atrecto nell'Argileto e nel Vicus Tuscus (da Rodríguez-Almeida 1982-83, p. 94, fig. 3)
Planimetria dell'area indagata dell'Argileto in cui sono visibili, a nord di 502, gli stipiti di ingresso dell'ambiente a pianta mistilinea (da Carnabuci 1989, p. 152, fig. 119)