Fa parte di Biblioteche private/Altre biblioteche private
Fondatore: Aristotele di Stagira
Periodo di attività: a partire dal IV sec. a.C.
AVVERTENZA: Tranne che per il Liceo di Aristotele ad Atene, la cui geolocalizzazione è certa, gli altri spots individuati per la biblioteca di Aristotele hanno carattere convenzionale e intendono dare conto del policentrismo del patrimonio librario del filosofo stagirita. Per il ruolo che la città di Scepsi (a motivo di Neleo) e l’isola di Rodi (a motivo di Eudemo) hanno nella circolazione ellenistica delle opere aristoteliche, si è scelto di indicarle come sedi della biblioteca. Inoltre, è pressoché certa la relazione tra la biblioteca di Alessandria e la biblioteca di Aristotele: dal momento, però, che la verosimile antica sede della biblioteca alessandrina è coperta dalle acque della baia, si preferisce indicare come spot simbolico la moderna Bibliotheca Alexandrina. Infine, in rappresentanza della circolazione in Italia delle opere (essoteriche ed esoteriche) di Aristotele, finite in numerose ville tra Roma, campagna del Lazio e Campania – senza contare possibili tracce anche più a Sud –, lo spot è stato collocato in corrispondenza della Biblioteca Palatina, dove sono confluisce in età imperiale la maggior parte del patrimonio librario contenuto nelle residenze private della nobiltà senatoria repubblicana.
a cura di Francesco Cannizzaro
DOI 10.35948/DILEF/Dalib/50
La
biblioteca di Aristotele, passata al discepolo e successore Teofrasto che la
ingrandisce ulteriormente, è tra le collezioni librarie più vaste del mondo
antico: oltre a comprendere le numerosissime opere del filosofo, si compone
anche dei rotoli che egli ha acquisito nel corso della vita (384-322 a.C.) e su
cui ha basato le proprie ricerche. Tuttavia, nel III sec. a.C., con Neleo di Scepsi,
il destino della biblioteca diviene per noi oscuro: secondo alcune fonti, essa
viene portata a Scepsi e torna a essere accessibile solo tramite l’avventuriero
bibliofilo Apellicone di Teo e, poi, con le razzie di Silla; secondo altre
testimonianze, sarebbe la biblioteca di Alessandria a racchiudere l’intero
patrimonio librario aristotelico. È probabile, sulla base di vari indizi, che in
età ellenistica si assista a una circolazione policentrica della biblioteca di
Aristotele, opere esoteriche incluse; per quanto riguarda nello specifico le
opere esoteriche, con il lavoro di Tirannione e di Andronico di Rodi (verosimilmente
operante tra Alessandria e Roma in età post-ciceroniana, secondo un’importante
e di recente valorizzata fonte araba), esse vengono ordinate e catalogate, diffondendosi
così nella loro interezza in numerose città, centrali e periferiche, dell’impero
romano.