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Biblioteca del tempio del Divo Augusto (o templum novum)

Fa parte di Biblioteche pubbliche/Biblioteche pubbliche di Roma

Costanza Bordoni - Pubblicato online il 28/09/2023 - DOI: 10.35948/DILEF/Dalib/5

Descrizione

Collocazione: la localizzazione esatta della biblioteca non è nota; numerose sono le incertezze circa la localizzazione dello stesso tempio. All’inizio del Novecento R. Lanciani aveva denominato come tempio del Divo Augusto il complesso costruttivo che si trova a margine del foro, nella zona dietro il tempio dei Dioscuri, vicino al vicus Tuscus. Questa ipotesi è stata rigettata negli anni ’40 da G. Lugli, che propose l’esistenza di due santuari dedicati ad Augusto (come affermato dallo stesso Svetonio, cf. Svet. Aug. 5; Svet. Cal. 22, 4): un santuario vetus, localizzabile nell’angolo nord-est del Palatino, e uno novus, localizzato o sul versante est del Palatino o nella vallata del Velabro, tra il Palatino e il colle Capitolino[1]. Questo secondo santuario coinciderebbe con il cd. templum novum divi Augusti e potrebbe essere identificato con un tempio parzialmente visibile nel frammento 18e della Forma Urbis in cui è raffigurato il Graecostadium. Il frammento si collocherebbe alle spalle della Basilica Iulia e, se orientato correttamente (scritta inclinata all’indietro, parallelamente a quella della Basilica), mostrerebbe l’ingresso del tempio rivolto verso il vicus Iugarius. Il templum novum sarebbe quindi localizzabile in una zona compresa tra il vicus Tuscus e il vicus Iugarius[2]. Scavi condotti nella valle del Velabro hanno portato alla luce, sotto all’ex chiostro di Santa Maria della Consolazione i resti di un enorme basamento, probabilmente l’alto podio di un tempio, la cui identificazione rimane tuttavia ancora ignota e controversa[3] (immagine 1).

Storia degli scavi: non ricostruibile in quanto la localizzazione del complesso non è nota.

Pianta: è possibile ipotizzare che il tempio del Divo Augusto, similmente a quello di Apollo sul Palatino, fosse affacciato su una grande terrazza porticata sulla quale si apriva anche la biblioteca [vd. BIBPAL-AR]. Non sappiamo se la biblioteca avesse una o due stanze per accogliere la sezione greca e quella latina, è certo però che, se come affermano le fonti (cf. Plin. nat. 34, 43; Svet. Tib. 74, 1), la biblioteca era in grado di accogliere una statua di Apollo alta 50 piedi romani (15 m ca.), questa dovesse raggiungere un’altezza di almeno 60 piedi (altezza necessaria per statua e basamento). In una stanza così alta è possibile ipotizzare che i libri venissero disposti su due ordini di scaffali[4].

Una parziale pianta del tempio potrebbe essere riscontrabile in un frammento della Forma Urbis Severiana (FUR fr. 18e). Il frammento è oggi perduto ma mostrava parte del pronao (preceduto da sei gradini) e della cella di un tempio su podio. Il frammento, spezzato, mostra solo sei colonne ma altre due potevano trovarsi nella parte andata perduta. Rimane visibile solo una parte di iscrizione ([G]recost[adium]). Il frammento potrebbe collocarsi alle spalle della Basilica Iulia e rappresentare proprio il templum novum e l’area aperta sul quale si affacciava[5].

Due monete, una di Caligola, l’altra di Antonino Pio, mostrano il tempio del Divo Augusto. Il sesterzio di Caligola, datato al 37-38 d.C., raffigura un tempio esastilo e riporta la legenda Divo Aug(usto); nella moneta di Antonino Pio il tempio è ottastilo e riporta la dicitura di templum Divi Aug(usti) rest(itutum) o Aedes Divi Aug(usti) rest(ituita).

Apparato decorativo: Plinio il Vecchio ricorda come all’interno della biblioteca fosse collocato un dipinto di Giacinto (cf. Plin. nat. 35, 131) e una statua di Apollo alta 50 piedi, circa 15 m (cf. Plin. nat. 34, 43) [vd. BIBAUG-LET]. La medesima statua sembra menzionata anche da Svetonio (cf. Svet. Tib. 74, 1), secondo il quale si trattava della statua dell’Apollo Temenite fatta portare da Siracusa per volere di Tiberio. La presenza di una statua di Apollo all’interno della biblioteca non risulta insolita sia per la natura stessa del dio, sia per il suo essere la divinità protettrice di Augusto. Tiberio potrebbe aver voluto inserire una statua di Apollo non solo per creare un parallelo con la biblioteca sul Palatino ma anche per sottolineare un legame con lo stesso Augusto[6].

Arco cronologico: la biblioteca, entrata probabilmente in funzione con l’inizio del regno di Caligola (cf. Svet. Cal. 21; Svet. Cal. 22, 4; cf., inoltre, D.C. 59, 7, 1), seguì probabilmente le vicende del tempio del Divo Augusto [vd. BIBAUG-LET]. Questo subì una prima distruzione e un primo restauro sotto Domiziano e una seconda ricostruzione con Antonino Pio, a cui forse si deve una trasformazione della facciata del tempio da esastila a ottastila.

Bibliografia di riferimento: Fedeli 1988, p. 50; Cecamore 2002, pp. 159-202; Dix–Houston 2006, pp. 688-690; Tucci 2013, pp. 289-290; Palombi 2014, pp. 105-106, LTUR 1, p. 197, s.v. Bibliotheca Templi Divi Augusti (M. Torelli); Inoltre, vd. LTUR 1, pp. 145-146, s.v. Augustus Divus templum (novum); aedes (M. Torelli).

  1. Lugli 1941.

  2. Torelli 1987, pp. 580-581; Coarelli 2012, pp. 98-103; Cirone 2019, p. 89.

  3. Ammerman–Filippi 1998, pp. 274-276.

  4. Dix–Houston 2006.

  5. Questa l’interpretazione proposta da G. Lugli nel 1941. C. Cecamore sostiene che il medesimo frammento rappresenti in realtà un tempio dedicato a Minerva. Se questo fosse vero andrebbe spostata la localizzazione del tempio del Divo Augusto, in un’area maggiormente distante dal foro e dalla Basilica Iulia, forse più a sud nel Velabro, nella parte più bassa ad est del pendio del Palatino (Cecamore 2002, pp. 181-183).

  6. Dix – Houston 2006, p. 688.

Bibliografia

Bibliografia Biblioteca del tempio del Divo Augusto (o templum novum)

Ammerman, A.J. – Filippi, D. (1998) Il nuovo tempio del Velabro, in BCAR, 99, pp. 272-276.

Blanck, H. (1992), Das Buch in der Antike, München.

Cecamore, C. (2002), Palatium: topografia storica del Palatino tra III sec. a.C. e I sec. d.C., Roma.

Cirone, D. (2019), L’angolo sud-occidentale del Palatino tra Augusto e Caligola, in «BCAR», 120, pp. 63-94.

Coarelli, F. (2012), Palatium. Il Palatino dalle origini all’impero, Roma.

Dix, T.K. – Houston, G.W. (2006), Public Libraries in the City of Rome. From the Augustan Age to the Time of Diocletian, «MEFRA» 118.2, pp. 671-717.

Fedeli, P. (1988), Biblioteche private e pubbliche a Roma e nel mondo romano, in Cavallo, G. (ed.), Le biblioteche nel mondo antico e medievale, Roma-Bari, pp. 29-64.

Lugli, G. (1941), Aedes Caesarum in Palatio e Templum novum Divi Augusti, in «BCAR», 69, 1941, pp. 29-58.

LTUR 1, p. 197, s.v. Bibliotheca Templi Divi Augusti (M. Torelli).

LTUR 1, pp. 145-146, s.v. Augustus Divus templum (novum); aedes (M. Torelli).

Palombi, D. (2014), Le biblioteche pubbliche a Roma: luoghi, libri, fruitori, pratiche, in Meneghini, R. – Rea, R. (eds.), La biblioteca infinita. I luoghi del sapere nel mondo antico, Milano, pp. 98-118.

Royo, M. (1977) Constructions et aménagements antiques antèrieurs au grand temple “sévérien”, in La Vigna Barberini I. Histoire d’un site, étude des sources et de la topographie, Rome, pp. 3-30.

Tucci, P.L. (2013), Flavian libraries in the city of Rome, in König J. – Oikonomopoulou, K. – Woolf, G. (eds.), Ancient Libraries, Cambridge, pp. 277-311.

Torelli, M. (1987), Culto imperiale e spazi urbani in età flavia. Dai rilievi Hartwig all’arco di Tito, in L'urbs. espace urbain et histoire (Iᵉʳ s. ap. J.C.). Actes du colloque international organisé par la Centre national de la recherche scientifique et l'École française de Rome (Rome, 8-12 mai 1985), Roma, pp. 563-582.

Fonti

Fonti

Plin. nat. 34, 43

videmus certe Tuscanicum Apollinem in bibliotheca templi Augusti quinquaginta pedum a pollice, dubium aere mirabiliorem an pulchritudine.

https://latin.packhum.org/loc/978/1/2476/72-138@1#2476

Plin. nat. 35, 131

Hyacinthus, quem Caesar Augustus delectatus eo secum deportavit Alexandrea capta, et ob id Tiberius Caesar in templo eius dicavit hanc tabulam et Danaen.

https://latin.packhum.org/loc/978/1/2568/754-792@1#2568

Svet. Aug. 5

Natus est Augustus M. Tullio Cicerone C. Antonio conss. XIIII. Kal. Octob., paulo ante solis exortum, regione Palati, ad Capita Bubulo, ubi nunc sacrarium habet, aliquanto post quam excessit constitutum.

https://latin.packhum.org/loc/1348/1/32/177-202#32

Svet. Tib. 74, 1

supremo natali suo Apollinem Temenitem et amplitudinis et artis eximiae, advectum Syracusis ut in bibliotheca templi novi poneretur, viderat per quietem [sc. Tiberius] affirmantem sibi non posse se ab ipso dedicari.

https://latin.packhum.org/loc/1348/1/109/678-718@1#109

Svet. Cal. 21

opera sub Tiberio semiperfecta, templum Augusti theatrumque Pompeii, absolvit.

https://latin.packhum.org/loc/1348/1/119/42-72@1#119

Svet. Cal. 22, 4

super templum Divi Augusti ponte transmisso Palatium Capitoliumque coniunxit.

https://latin.packhum.org/loc/1348/1/119/2361-2381@1#119

D.C. 59, 7, 1

ἐκ δὲ τούτου τὸ ἡρῷον τὸ τοῦ Αὐγούστου ὡσίωσε.

http://www.perseus.tufts.edu/hopper/text?doc=Perseus%3Atext%3A2008.01.0593%3Abook%3D59%3Achapter%3D7%3Asection%3D1

Testimoni epigrafici

FUR fr. 18e

https://formaurbis.stanford.edu/fragment.php?record=89

Informazioni sull'autore

Costanza Bordoni -
Università degli studi di Firenze

Informazioni

Cita come: Costanza Bordoni, Biblioteca del tempio del Divo Augusto (o templum novum)_Scheda Archeologica, anno 2023, DOI 10.35948/DILEF/Dalib/5 contenuto in Valeria Piano, Barbara del Giovane (a cura di), DaLiB. Dal Libro alla biblioteca, DILEF Unifi 2023.

Ricevuto il: 20/06/2023

Pubblicato online il: 28/09/2023

DOI: 10.35948/DILEF/Dalib/5

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