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Biblioteca di Stertinio Avito

Fa parte di Biblioteche private/Biblioteche private di Roma

Marta Maria Perilli - Pubblicato online il 28/09/2023 - DOI: 10.35948/DILEF/Dalib/18

Descrizione

L. Stertinio Avito, di rango senatorio (detto clarissimus vir in Mart. 9 praef. 1-4), fu consul suffectus da maggio ad agosto del 92 (CIL 14.245)[1]. Amico e protettore di Marziale, è menzionato in vari epigrammi[2]. Anche lui era dedito alla poesia, probabilmente epica: con gesto d’omaggio, Marziale lo appella come uates di ispirazione sublime (sublimi pectore), rinomato suo malgrado (quindi verosimilmente restio a pubblicare le proprie opere) e destinato a fama futura (vv. 1-2 in Mart. 9 praef. 1-4)[3].

L’unica fonte sulla sua biblioteca è l’epistola prefatoria al nono libro di Marziale (Mart. 9 praef. 1-4), in cui è riportato che Stertinio Avito aveva collocato nella sua biblioteca il ritratto del poeta assieme a quelli di altri autori (par. 2 e vv. 3-4 in Mart. 9 praef. 1-4)[4]. Si tratta di una delle poche attestazioni circa la presenza dell’effigie di un autore contemporaneo in una biblioteca, omaggio raro che Plinio il Vecchio presenta come un unicum nel caso del ritratto di Varrone, esposto nella Biblioteca dell’Atrium Libertatis mentre questi era ancora in vita (vd. BIBATR-LET).

Gli ultimi quattro versi del componimento indirizzato a Stertinio Avito, incluso nell’epistola prefatoria al nono libro, costituiscono un breve epigramma nell’epigramma, scritto specificamente per essere posto sotto al ritratto di Marziale (vv. 3 e 5-8 in Mart. 9 praef. 1-4)[5]. Probabilmente era stato lo stesso Stertinio Avito ad aver chiesto a Marziale un componimento che ne accompagnasse il ritratto. Al contempo, come mostra l’appello al lector (v. 6 in Mart. 9 praef. 1-4), l’epigramma si rivolge anche al lettore generico dell’opera pubblicata, il quale a sua volta ha la possibilità di leggere l’iscrizione presente nella biblioteca privata di Avito all’interno del libro stesso di Marziale[6].

Per quanto non si abbiano indicazioni esatte sulla consistenza della biblioteca, dalla presenza dell’imago di Marziale e di quelle di altri autori illustri (i non obscuri uiri del v. 3) possiamo desumere che vi fossero conservati sia gli Epigrammi sia un certo numero di ulteriori opere di cui però non conosciamo né titoli né autori (vv. 3-4 in Mart. 9 praef. 1-4).

Non abbiamo informazioni né sulla collocazione né sul periodo di attività della biblioteca. Per quanto riguarda il luogo, dato che l’unico dato biografico sicuro su Stertinio Avito è la sua carica di console, la biblioteca può essere convenzionalmente ubicata a Roma, dove Avito dovette risiedere almeno per il periodo del consolato. Per quanto riguarda il periodo di attività, considerato che il nono libro degli Epigrammi è datato alla fine del 94 e che L. Stertinio Avito è menzionato in componimenti che vanno dal primo libro di Marziale, pubblicato nell’86, al dodicesimo, uscito nel 101-102 d.C.[7], possiamo supporre che la biblioteca sia stata in funzione almeno tra gli ultimi decenni del I sec. e i primi anni del II sec.

  1. PIR2 S 659 e 907.

  2. Mart. 1, 16; 6, 84; 10, 96, 1-4 e 13-14; 9 praef. 4; 10, 102; 12, 24, 9-11; 12, 75, 6-8. Su L. Stertinio Avito e il dibattito sull’identificazione del personaggio cf. Henriksén 1998, p. 52; Nauta 2002, p. 41; Moreno Soldevila – Castillo – Fernández Valverde 2019, pp. 72-73 e 569, con bibliografia. White 1972, pp. 56-57 non ritiene possibile che tutti gli epigrammi siano rivolti alla stessa persona; di parere opposto è Citroni 1975, p. 67.

  3. Marziale usa con funzione celebrativa il termine uates per i suoi patroni che componevano poesia cf. Merli 2013, pp. 65 n. 4; 99 n. 73; 145-146. In generale sui patroni-poeti di Marziale cf. Merli 2013, pp. 64-65. Sull’esortazione a pubblicare rivolta da Marziale a vari amici e patroni dediti alla scrittura cf. Merli 2013, pp. 124-127 (in part. p. 125 sull’elogio della discrezione di Stertinio Avito che sembra rinunciare a pubblicare le sue opere); Citroni 2015, pp. 111-112. Simile prassi si trova in Plinio il Giovane cf. BIBPLIN-LET: “Ulteriori attestazioni sulla collezione libraria di Plinio il Giovane” e n. 28.

  4. Sui ritratti degli autori e le opere d’arte nelle biblioteche antiche cf. Petrain 2013, pp. 338-346; Houston 2014, pp. 209-214; Spinola 2014, pp. 155-175. Per testimonianze letterarie sui ritratti di autori in biblioteche private vd. BIBCIC-LET; BIBERC-AR; BIBERSEV-LET; BIBSIL-LET.

  5. In particolare sull’imago di Marziale nella biblioteca di Stertinio Avito cf. Julhe 2010 e 2020, pp. 446-448, che interpreta l’epigramma di accompagnamento all’effigie del poeta come un autoritratto letterario di Marziale, l’equivalente poetico del suo ritratto figurativo.

  6. Cfr. Nauta 2002, pp. 114-115. Come osserva Borgo 2003, pp. 76-79, a differenza delle altre prefazioni di Marziale in quella al nono libro il messaggio privato prevale su quello generale per aprirsi poi solo negli ultimi quattro versi dell’epigramma a un più ampio appello al pubblico del poeta.

  7. Sulla datazione dei libri di Marziale vd. BIBGMART-LET n. 20.

Bibliografia

Borgo, A. (2003), Retorica e poetica nei proemi di Marziale, Napoli.

Citroni, M. (1975), M. Valerii Martialis Epigrammaton liber primus, Firenze.

Citroni, M. (2015), Edito e inedito, pubblico e privato: Marziale, Stazio e la circolazione dei testi scritti in età flavia, «S&T» 13, pp. 89-123.

Henriksén, C. (1998), Martial, Book IX, A Commentary, Uppsala.

Houston, G.W. (2014), Inside Roman Libraries. Book Collections and their Management in Antiquity, Chapel Hill.

Julhe, J.-C. (2010), L’effigie de Martial dans la bibliothèque d’Avitus ou la consécration du poète dans la préface du livre IX des Épigrammes, «Latomus» 69, pp. 77-98.

Julhe, J.-C. (2020), Le «livre» de Martial et l’autoportrait du poète en épigrammatiste romain, Paris.

Merli, E. (2013), Dall’Elicona a Roma. Acque ispiratrici e lima poetica nell’Ovidio dell’esilio e nella poesia flavia di omaggio, Berlin-Boston.

Moreno Soldevila, R. – Alberto Marino, C. – Fernández Valverde, J. (2019), A Prosopography to Martial’s Epigrams, Berlin-Boston.

Nauta, R.R. (2002), Poetry for Patrons. Literary Communication in the Age of Domitian, Leiden–Boston–Köln.

Petrain, D. (2013), Visual Supplementation and Metonymy in the Roman Public Library, in König, J. – Oikonomopoulou, K. – Woolf, G. (eds.), Ancient Libraries, Cambridge, pp. 237-260.

Spinola, G. (2014), I ritratti dei poeti, filosofi, letterati e uomini illustri nelle biblioteche romane, in Meneghini, R. – Rea, R. (eds.), La biblioteca infinita. I luoghi del sapere nel mondo antico, Milano, pp. 155-175.

White, P. (1972), Aspects of Non imperial Patronage in the Works of Martial and Statius, Diss., Harvard University, Cambridge (MA).

Fonti

Fonti

Mart. 9 praef. 1-4

Have, mi Torani, frater carissime. Epigramma, quod extra ordinem paginarum est, ad Stertinium clarissimum virum scripsimus, qui imaginem meam ponere in bibliotheca sua voluit. De quo scribendum tibi putavi, ne ignorares Avitus iste quis vocaretur. Vale et para hospitium.

Note, licet nolis, sublimi pectore vates, / cui referet serus praemia digna cinis, / hoc tibi sub nostra breve carmen imagine vivat, / quam non obscuris iungis, Avite, viris: / 'Ille ego sum nulli nugarum laude secundus / quem non miraris, sed - puto -, lector, amas. / Maiores maiora sonent: mihi parva locuto / sufficit in vestras saepe redire manus’.

https://latin.packhum.org/loc/1294/2/762/62-77@1#762

Testimoni epigrafici

CIL 14.245

http://www.edr-edr.it/edr_programmi/res_complex_comune.php?do=book&id_nr=EDR121545&fo_antik=&fo_modern=&Bibliografia%5B%5D=&Testo=&boolTesto=AND&Testo2=&bool=AND&ordinamento=id_nr&javasi=javascriptsi&se_foto=tutte&lang=it

Informazioni sull'autore

Marta Maria Perilli - 0000-0001-6883-7286
Università degli studi di Firenze

Informazioni

Cita come: Marta Maria Perilli, Biblioteca di Stertinio Avito_Scheda Letteraria, anno 2023, DOI 10.35948/DILEF/Dalib/18 contenuto in Valeria Piano, Barbara del Giovane (a cura di), DaLiB. Dal Libro alla biblioteca, DILEF Unifi 2023.

Ricevuto il: 27/07/2023

Pubblicato online il: 28/09/2023

DOI: 10.35948/DILEF/Dalib/18

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