Titolo
greco: Περὶ ποιημάτων. Trattato in cinque libri sul ruolo e il valore della poesia. La divisione in
libri è particolarmente discussa: la ricostruzione proposta si basa sugli studi di Richard Janko e su Longo Auricchio et al. 2020.
Libro
I. P.Herc. 444,
460, 466, 1073, 1074a, 1081a (I sec. a.C.); DCLP.
Libro II. Secondo un’altra ipotesi, si tratta non del libro II bensì della continuazione del libro I. P.Herc. 994, 1074b, 1081b, 1419, 1676 (I sec. a.C.); cf. forse parte di 1677 (I sec. d.C.); DCLP.
Libro III. P.Herc. 1087, 1403 (I sec. a.C.); DCLP.
Libro IV. P.Herc. 207 (I sec. a.C.); DCLP.
Libro V. P.Herc. 228, 403, 407, 1425, 1581 (I sec. a.C.); DCLP. "Bella copia” in P.Herc. 1538 (I sec. a.C.), uno dei due tomi in cui il libro V è stato diviso; DCLP.
Frammenti incerti. P.Herc. 1275 (seconda metà I sec. a.C.): è in dubbio l’attribuzione stessa al De poematis; DCLP. Cf. anche P.Herc. 1736 (II sec. a.C. – I sec. d.C.); DCLP.
Titolo greco: Περὶ ῥητορικῆς. Trattato sulla retorica in almeno otto libri. Per l'attribuzione dei frammenti ai singoli libri ci si è basati su Del Mastro – Nicolardi 2021/2022.
Libro I. P.Herc. 234, 250, 398, 452 olim 463, 1427, 1601, 1612, 1619 (I sec. a.C.). Probabilmente sono riconducibili al libro I anche P.Herc. 247 (due frammenti), 458, 1115 (solo pezzo 2) e 1813 (pezzi 15 e 7, corrispondente a P.Herc. 1606). Si vedano, inoltre, P.Herc. 232 e 426: è dubbia la loro attribuzione al libro I o al libro IV, ma la prima ipotesi è prevalente negli studi più recenti; per P.Herc. 410 e 453, in passato ricondotti al libro I, cf. ora il libro VI. DCLP [1], [2], [3], [4].
Libro II. P.Herc. 425, 1079, 1086, 1580, 1674 (I sec. a.C.); DCLP. Altra copia in P.Herc. 408, 409, 434, 435, 1117, 1573, 1574, 1672 (I sec. a.C.); DCLP. A quest'ultima copia sono forse riconducibili anche P.Herc. 449 e 1608; DCLP [1], [2].
Libro III. Versione provvisoria in P.Herc. 1506 (I sec. a.C.); DCLP. Stesura definitiva in P.Herc. 240, 421, 455, 467, 468, 1095, 1096, 1099, 1101, 1426, 1633, 1646, 1813, pezzo 2 olim 468, cui si aggiungano anche P.Herc. 469 e 473 (I sec. a.C.); DCLP [1], [2], [3]. Con maggiore incertezza sono attribuibili alla seconda copia del libro III P.Herc. 431, 436 e 462.
Libro IV. P.Herc. 224, 241, 244, 249, 254, 418 (solo frammento 1), 1007/1673, 1077 (frammenti 1, 2, 4, 5, 6, 7), 1104 olim 1114, 1118, 1491 (frammenti 9 e 12), 1677 (in parte; I sec. a.C.); DCLP [1], [2]. Per P.Herc. 391 era stata proposta l'inclusione in questo rotolo, ma questa attribuzione è stata recentemente messa in discussione. Bella copia del libro IV in P.Herc. 221, 245 (= P.Herc. 1815, in parte; cf. Philodemus, De pietate), 463 olim 462, 1423 (seconda metà I sec. a.C.), uno dei due tomi in cui il libro IV era stato diviso; DCLP.
Libro VI. Da alcuni considerato il libro X. P.Herc. 220, 410, 453, 470, 1078/1080, 1605, 1669, 1670 (solo in parte; cf. Philodemus, De providentia), 1692, 1693 (I sec. d.C.); DCLP [1], [2], [3], [4], [5].
Libro VII. Da alcuni considerato il libro IX o un libro incerto. P.Herc. 1004 (I sec. a.C.); DCLP.
Libro VIII. Precedentemente considerato il libro V. P.Herc. 832/1015 (I sec. a.C.), cui si può aggiungere P.Herc. 238b; DCLP [1], [2].
Frammenti incerti. P.Herc. 1119, 1641 (I sec. a.C.); DCLP [1], [2]. P.Herc. 1636, tradizionalmente considerato un frammento del De rhetorica, da poco è stato persuasivamente incluso tra i frammenti del De providentia (cf. Philodemus, De providentia); DCLP. Infine, particolarmente dubbia è l'inclusione tra i frammenti filodemei di P.Herc. 380 (fine I sec. a.C.), attribuito con maggiore verosimiglianza a Metrodoro di Lampsaco, e P.Herc. 1001 (I sec. a.C.), più probabilmente contenente un’opera di Demetrio Lacone; DCLP [1], [2]. A Demetrio Lacone è invece ascrivibile P.Herc. 1064, precedentemente considerato un frammento del De rhetorica (cf. Demetrius Laco, De geometria, per dettagli e link).
Titolo
greco: Περὶ τῶν Ἐπικουρείων καὶ τινων ἄλλων πραγματεῖαι μνημ̣άτων (o, più brevemente, Πραγματεῖαι). Anche
noto come De diatribis o Tractatus. P.Herc. 1418 (I sec. a.C. ante 29 a.C.); DCLP. Altra copia in P.Herc.
310 (I sec. d.C.). Forse riconducibili a quest’opera sono P.Herc. 118a (anche
attribuito al De Epicuro), 239a, 1787; DCLP [1], [2]. Cf. anche P.Herc. 474.
Titolo
greco: Σύνταξις τῶν φιλοσόφων. Trattato sulla storia e le biografie dei filosofi, forse in 10 libri.
Academicorum index (o Academicorum historia). Titolo greco: Περὶ τῶν ἀπὸ Πλάτωνος κτλ. P.Herc. 1021 (prima metà I sec. a.C.) e P.Herc. 1691 (frammento 2); DCLP. Stesura definitiva in P.Herc. 164 (seconda metà I sec. a.C.); DCLP.
Stoicorum index (o Stoicorum historia). Titolo greco: Περὶ τῶν ἀπὸ Ζήνωνος Στωικῶν κτλ. P.Herc. 1018 (50 a.C. – 25 d.C.); DCLP.
De Socratis secta. Titolo greco: Περὶ τῆς Σωκράτους αἱρήσεως. P.Herc. 495 (I sec. a.C.); DCLP. Altra copia in P.Herc. 558 (I sec. a.C.); DCLP.
Altri frammenti. P.Herc. 327 (II-I sec. a.C.), sulla scuola eleatica
e abderita; DCLP. P.Herc. 1508 (II-I sec. a.C.), sui pitagorici; DCLP. P.Herc. 1780 (II
sec. a.C. – I sec. d.C.), forse parte di un Epicureorum
index, al quale si riteneva appartenesse anche P.Herc. 1746 (oggi
attribuito a Philodemus (?), Vita Philonidis); DCLP. Cf. infine P.Herc. 1788 (ma si veda anche Philodemus, De pietate, e Metrodorus, Adversus dialecticos).
Titolo greco: Περὶ τῆς … τῶν θεῶν διαγωγῆς. Da alcuni studiosi considerato il libro III del De dis. P.Herc.
152/157 (I sec. a.C.) e cf., secondo alcuni studiosi, P.Herc. 177 (I sec. a.C.); DCLP. Cf. anche P.Herc.
1076; DCLP. Riconducibili all'opera sono anche 1419 (cornice 1, frammento 4)
e 1691 (frammenti 5 e 6): in questo caso, non si riportano di seguito i link su DCLP perché riferiti ad altri frammenti dei papiri in questione.
Titolo greco: Περὶ εὐσεβείας. Forse in due libri. P. Herc. 229, 242, 243, 247 (= P.Herc. 1815, in parte), 248, 433, 437, 452, 1077, 1088, 1093, 1098, 1114 (= P.Herc. 1788, frammento 9), 1428 (il papiro più significativo, che contiene il titolo dell’opera), 1602, 1609, 1610, 1648, 1788 (cf. anche Metrodorus, Adversus dialecticos). Questi papiri, forse appartenenti a due soli rotoli, sono databili al I sec. a.C.; DCLP [1], [2], [3]. Cf. anche, secondo alcuni recenti studi, P.Herc. 1111 (II sec. a.C. – I sec. d.C.); DCLP. Forse frammenti di P.Herc. 440 e 1672, che contengono altre opere (rispettivamente, Carneiscus, Philistas e Philodemus, De rhetorica, libro II, cui si rimanda anche per i link), sono ascrivibili sempre al De pietate.
Titolo greco: Πρὸς τοὺς φασκοβυβλιακούς (o φαυλοβυβλιακούς). Ιl titolo in questo caso è particolarmente controverso (titoli alternativi con cui è nota l’opera: Ad contubernales / Adversus sapientes ex libris). Opera in cinque libri.
titolo
greco: Περὶ πλούτου.
Titolo greco: Περὶ μανίας. P.Herc. 353 (I sec. a.C.); DCLP. Secondo alcuni studiosi, l'opera è da ricondurre a un perduto Περὶ παθῶν (cf. Philodemus, De ira). Tradizionalmente del De insania è considerato parte anche P.Herc. 57 (I sec. a.C.), ma quest’attribuzione è stata recentemente messa in dubbio: anzi, P.Herc. 57, potrebbe appartenere allo stesso rotolo di P.Herc. 97 (cf. Philodemus, De divitiis) e 1814. DCLP [1], [2].
Titolo greco: Περὶ κακιῶν καὶ τῶν ἀντικειμένων ἀρετῶν. Opera di argomento etico in almeno 10 libri. Del titolo sono attestate nei papiri versioni più “sintetiche” (ad esempio, solo De vitiis) o versioni più “espanse” (De vitiis et virtutibus oppositis et de eorum subiectis et obiectis). Per la problematica sistemazione dei frammenti e il loro ordinamento, ci si è basati soprattutto su Capasso 2001. Quest'opera è di fondamentale importanza perché almeno alcuni suoi libri (cf. P.Herc. 253, P.Herc. 1082 e, in modo più chiaro, P.Herc.Paris. 2) sono dedicati a Virgilio, Vario, Tucca e Quintilio Varo.
De adulatione (libro I). Titolo greco: Περὶ κολακείας. P.Herc. 222 (I sec. d.C.); DCLP.
De adulatione (libro II) (?). Titolo greco: Περὶ τῶν κολακείᾳ ὁμοειδῶν (?). P.Herc. 1457 (I sec. d.C.); DCLP.
De oeconomia (libro IX). Titolo greco: Περὶ οἰκονομίας. P.Herc. 1424 (I sec. d.C.); DCLP.
De superbia (libro X). Titolo greco: Περὶ ὑπερηφανίας (contiene ampie sezioni dell’opera etica di Aristone di Ceo o, secondo altri, Aristone di Chio). P.Herc. 1008 (I sec. d.C.); DCLP.
Altri frammenti sull’adulazione. P.Herc. 223, 246, 1082, 1089, 1092, 1643, 1675 (I sec. d.C.); DCLP.
Frammento sulla calunnia. Titolo greco: Περὶ διαβολῆς (?). P.Herc. Paris 2 = P.Herc. 1837 (I sec. d.C.); DCLP.
Frammenti sull’avidità. Titolo greco: Περὶ φιλαργυρίας (?). P.Herc. 253, 415, 465, 896, 1077 (frammenti 8, 9, 10, 12), 1090, 1613 (I sec. d.C.); DCLP [1], [2].
Frammento sulla tracotanza. Titolo greco: Περὶ ὕβρεως (?). Secondo alcuni studiosi, l'opera è, invece, da ricondurre a un perduto περὶ παθῶν insieme a Philodemus, De ira. P.Herc. 1017 (I sec. a.C.); DCLP.
Frammenti incerti. P.Herc. 140 (I sec. a.C.) e 1491 (cornice 4, frammento 8, I sec. a.C. – I sec. d.C.), con possibile attestazione del titolo dell’opera; DCLP [1], [2]. Altri frammenti particolarmente dubbi (P.Herc. 237, 479, 1645, per il quale cf. Metrodorus, Adversus dialecticos) o più probabilmente attribuiti ad altre opere (P.Herc. 245, per il quale cf. Philodemus, De Rhetorica) non sono stati inclusi in questa lista.